RIFORMA DEL CATASTO
Arresto forzato alla riforma del catasto da parte del Consiglio dei Ministri.
Il Consiglio dei Ministri non ha esaminato il secondo decreto attuativo sul Catasto, ma è stato rinviato il processo di riforma, la causa sembrerebbe il nuovo algoritmo da utilizzare per il calcolo delle rendite catastali, i tecnici dell’Agenzia delle Entrate avrebbero osservato che la formula proposta farebbe lievitare in maniera eccessiva le rendite catastali, fino a 8 volte quelle attuali, con preoccupante messa a rischio del cosiddetto "Non aumento del gettito fiscale" che dovrebbe essere invece garantito in sede della riforma del Catasto.
La riforma del Catasto è stata così bloccata dal Governo, dopo che è stato accertato quanto avevano denunciato i tecnici dell'Unione piccoli proprietari immobiliari, ovvero che la riforma aveva notevoli e forse insormontabili problemi di applicazione, non si può aumentare le rendite catastali senza una contestuale diminuzione delle aliquote delle tasse sugli immobili.
Si tratta quindi di un rinvio piuttosto grave, perché si corre il rischio di vanificare due anni di lavoro sul tentativo di rinnovare il Catasto.
Come abbiamo già trattato nelle nostre precedenti news:
- RIFORMA DEL CATASTO - Con Circolare N° 3/E del 18/2/2015 l'Agenzia delle Entrate riordina le nuove Commissioni Censuarie
- RIFORMA DEL CATASTO - Il Governo fa ripartire le Commissioni Censuarie
- CATASTO: LA RIFORMA È PIÙ VICINA - Il senato approva, introduce il valore di affitto come base della rendita catastale
Lo scopo di questa riforma dovrebbe essere quello di dividere in maniera più equa le imposte tra i possessori di immobili, rendita catastale più alta per immobili che hanno un valore di mercato più alto, rendita catastale più bassa per gli immobili che valgono di meno, lasciando invariato il gettito fiscale.
L'altra riforma tecnica molto attesa è l'abbandono dei vani, come unità di misura degli immobili in categoria catastale A, e l'istituzione della rendita basata sulla superficie catastale.